Stoicismo digitale

«Allor si mosse, e io li tenni dietro». Così finisce il celeberrimo primo canto della Divina Commedia. Sapendo che il poeta avrà una guida nel suo percorso per l’inferno, il lettore tira un sospiro di sollievo: Dante non sarà solo mentre va incontro ai vizi più pericolosi.

È veramente una fortuna avere una guida nella vita. In assenza di queste persone di riferimento, il nostro passo nella vita ne risente, perché loro ci danno lo slancio perso o il consiglio azzeccato, senza però prendere decisioni al posto nostro. Una delle funzioni che svolgono queste guide è aiutarci a conoscere il mondo senza spaventarci.

In assenza delle guide di vecchio stampo (amici, autorità pubbliche, direttori spirituali…), la tecnologia in qualche modo sta prendendo il loro posto. Netflix, Youtube e Kindle ci suggeriscono cosa ci conviene leggere o vedere in ogni momento; ChatGPT risolve alcuni dubbi – in particolare dei più giovani – che prima si confidavano solo a pochi intimi; Google seleziona per noi l’informazione più rilevante in funzione dei nostri interessi…

Come Virgilio nell’Inferno e nel Purgatorio, queste guide ci accompagnano ogni giorno mentre osserviamo lo spettacolo di proposte belle e brutte che ci offre l’attualità. Ma alla guida delle tecnologie digitali manca qualcosa: il distacco. Sono tecnologie che, come i cattivi maestri, catturano, fanno presa e non mollano, si appropriano dell’utente in un caldo abbraccio di contenuti infiniti. Nessuna rete sociale ci dirà: «Basta per oggi, apri un libro», o «Non ti mostro più post, dovresti lavorare». No: loro insistono nel guidare la nostra attenzione.

Non è un caso, pertanto, che molti stiano cercando orientamento altrove. Personalmente, mi colpisce l’interesse attuale per la filosofia stoica. Lo stoicismo ebbe il suo momento di gloria nel I secolo d.C., ma ora, 20 secoli dopo, Marco Aurelio e Seneca tornano di moda. Non si può dire che siano filosofi particolarmente profondi, come possono essere Aristotele e Platone, ma le loro proposte sono pratiche e utili, e si sa che viviamo in un’epoca tanto poco metafisica quanto bisognosa di orientamento. Abbiamo sete di recuperare la nostra vita, ma vogliamo che ci spieghino facilmente come farlo. Libri come Atomic Habits, piccole abitudini per grandi cambiamenti; Come essere stoici. Riscoprire la spiritualità degli antichi per vivere una vita moderna; o Deep work, concentrati al massimo sono tra i più venduti in molti Paesi.

Tiktokers, Instagramers e Youtubers, spesso assonnati dopo aver scrollato per ore, incassano un colpo nel cuore ogni volta che sentono frasi come: «Nessun uomo è libero se non è padrone di sè stesso» (Epitteto); «Mentre si rinvia, la vita passa» (Seneca); o «La felicità della tua vita dipende dalla qualità dei tuoi pensieri» (Marco Aurelio).

Sono guide i cui consigli attraversano la storia fino a noi. La tecnologia è veramente potente e utile, ma conosce molto poco dei desideri umani.

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